![]() Nel mondo, la crescita economica, scrive l’Ocse, rimane forte pur iniziando a palesarsi dei rischi concreti relativi l'aumento delle tensioni commerciali e l'inasprimento delle condizioni finanziarie in genere. Al ribasso, secondo l’istituto, anche le stime di crescita dell’Italia nel 2018 e 2019. Secondo l’organizzazione il Pil tricolore crescerà dell’1% quest’anno e dello 0,9% il prossimo. Durante il Forum Annuale Media Impresa Italiana il Direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi, nel suo intervento, ha espresso questo concetto: l’economia italiana ha prodotto l’anno scorso beni e servizi per oltre 1.700 miliardi di euro, collocandosi quindi, per dimensione assoluta del suo PIL, al nono posto nel mondo. … Siamo dunque ancora una grande economia, competitiva con le altre nazioni. Ma potremmo esserlo molto di più. L’economia italiana ha infatti da almeno vent’anni una malattia che si è cronicizzata: ha perso la capacità, che ha avuto per decenni, di svilupparsi con l’intensità necessaria a tenere il passo degli altri paesi con cui si confronta. … Nel rapporto sulla stabilità finanziaria, di Banca d’Italia, pubblicato venerdì scorso, è scritto che in Italia maggiori rischi per la stabilità finanziaria derivano dalla bassa crescita e dall’alto debito pubblico. L’incertezza sull’orientamento delle politiche economiche e di bilancio ha determinato forti rialzi dei rendimenti dei titoli pubblici; vi hanno contribuito timori degli investitori riguardo a un’ipotetica ridenominazione del debito in una valuta diversa dall’euro. Le condizioni di liquidità del mercato secondario dei titoli di Stato sono più tese rispetto ai primi mesi dell’anno ed è aumentata la volatilità infra giornaliera delle quotazioni. In occasione dell'undicesimo Forum dei Giovani Imprenditori di Confcommercio, è stata presentata una ricerca in collaborazione con Format Research che permette un importante sguardo sulle imprese giovani del terziario che sono le più innovative, ma oltre il 60% è pessimista per il futuro dell'economia. L'80% chiede meno tasse e più investimenti. Ma quella appena trascorsa è stata anche la settimina dedicata da Confcommercio alla legalità e il 21 novembre si è celebrata la giornata “Legalità mi piace” durante la quale il Presidente dell’associazione Carlo Sangalli in un bel discorso di introduzione e presentazione dell’evento ha detto: “Non è facile riconoscere a colpo d'occhio la nuova criminalità organizzata. Il nostro obiettivo è quindi quello di aiutare gli imprenditori, prima di tutto, a riconoscere i pericoli dell'illegalità. E la nostra sfida è quella di appassionare alla legalità. Appassionare, innanzitutto, i più giovani. Insomma, "legalità ci piace”. Nello stesso giorno, sono stati presentati i dati Format Research Confcommercio FVG dell’Osservatorio sulla legalità in Friuli Venezia Giulia dove il 64% delle imprese del terziario ha subito gli effetti dell’azione dell’illegalità (nel 68% dei casi il fenomeno si traduce in concorrenza sleale). I più colpiti sono gli operatori del commercio e del turismo (specialmente a causa delle nuove forme di concorrenza online). Il 72% delle imprese giudica ancora «non efficaci» le leggi di contrasto. Ha fatto tappa a Perugia il #MobiltàTour, iniziativa itinerante organizzata da Federmotorizzazione in collaborazione con Confcommercio Umbria e ARCA Umbria, dov’è stato portato lo studio appena concluso da Format Research, e presentato da Pierluigi Ascani, che effettua una radiografia dei numeri del settore, che conta 124.792 imprese della mobilità sul nostro territorio, con oltre 427mila addetti e un dato che può apparire sorprendente: un’attività su tre ha sede in una regione del Mezzogiorno. |