23/2/2000 00:00:00
Passo dopo passo il nostro Paese si sta incamminando su una strada virtuosa, lo testimoniano i segnali positivi, per quanto ancora in fase iniziale, che giungono dal mondo delle imprese, primo fra tutti il clima di fiducia che migliora su base mensile, ferma restando la stagnazione che si è registrata su base trimestrale. A mostrarsi meno ottimisti continuano ad essere gli operatori del commercio al dettaglio e dei servizi alla persona, in contrasto con il comparto turistico che è il settore trainante sul territorio. Quella che è in misurata in calo è la fiducia dei consumatori, in contrazione rispetto a dicembre scorso.
Lo scorso anno, secondo i numeri forniti da Movimprese-Unioncamere, si è chiuso con 41mila imprese in più rispetto al 2015 ed una crescita dello 0,7%. A determinare questo andamento, il più basso livello di iscrizioni dell’ultimo decennio (363.488 in 12 mesi), compensato però dal rallentamento delle chiusure (322.134).
L’indice dei prezzi al consumo, inoltre, registra un piccolo passo in avanti che testimonia il pur lento uscire dal periodi di deflazione dei mesi scorsi e, nel contempo è stato misurato un incremento dei consumi, su base tendenziale, pari al +0,5%.
La ripresa quindi c’è ma, nel suo complesso, rimane fragile e pertanto deve essere sostenuta dal mondo della politica e dalle istituzioni.