23/12/2010 00:00:00
Il 10% delle famiglie detiene il 45% della ricchezza. Lo afferma Bankitalia nel suo rapporto “La ricchezza delle famiglie italiane”. Alla fine del 2009 la ricchezza lorda delle famiglie italiane è stimabile in circa 350 mila euro in media per famiglia. Le attività reali rappresentavano il 62,3% della ricchezza lorda, le attività finanziarie il 37,7%, le passività finanziarie il 9,1 per cento delle attività complessive. La ricchezza netta complessiva è aumentata tra la fine del 2008 e la fine del 2009 di circa l’1,1%, per effetto di un aumento del valore delle attività finanziarie (2,4%) superiore a quello delle passività (1,6%). A prezzi costanti, usando come deflatore quello dei consumi, l’aumento della ricchezza complessiva è stato dell’1,3%. Alla fine del 2009 la ricchezza in abitazioni detenuta dalle famiglie italiane poteva essere stimata in circa 4.800 miliardi di euro. In termini reali la ricchezza in abitazioni è aumentata rispetto alla fine del 2008 dello 0,4%. Secondo stime preliminari, nel primo semestre 2010 la ricchezza netta delle famiglie sarebbe diminuita dello 0,3% in termini nominali, in seguito a una diminuzione delle attività finanziarie e a un aumento delle passività, che hanno più che compensato la crescita delle attività reali. Secondo studi recenti, la quota di ricchezza netta mondiale posseduta dalle famiglie italiane sarebbe pari al 5,7%, superiore alla quota italiana del PIL e della popolazione del mondo (rispettivamente pari a circa il 3 e l’1%). Nel confronto internazionale le famiglie italiane risultano relativamente poco indebitate; l’ammontare dei debiti è pari al 78% del reddito disponibile lordo (in Germania e in Francia esso è circa del 100%, mentre negli Stati Uniti e in Giappone è del 130%). Il 41% dei debiti delle famiglie italiane è rappresentato dai mutui per l’acquisto della casa.