21/1/2011 00:00:00
Con “Noi Italia”, l’Istat offre un quadro d’insieme dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali che lo caratterizzano. L’Italia è tra i paesi più densamente popolati dell’Unione ed il quarto paese per dimensione demografica. Fra i dati rilevati risaltano negativamente quelli relativi all’istruzione e alla cultura: l’incidenza sul Pil della spesa in istruzione e formazione è pari al 4,6% (2008), valore inferiore a quello dell’Ue27 (5,2%); circa il 46% della popolazione in età compresa tra i 25 e i 64 anni ha conseguito come titolo di studio più elevato soltanto la licenza di scuola media inferiore; la quota di giovani (18-24enni) con al più la licenza media, che ha abbandonato gli studi senza conseguire un titolo superiore, è pari al 19,2%; i giovani non più inseriti in un percorso scolastico/formativo, ma neppure impegnati in un’attività lavorativa, sono poco più di due milioni, il 21,2% tra i 15-29enni (anno 2009), la quota più elevata a livello europeo.
Le famiglie italiane destinano ai consumi culturali (spese per ricreazione e cultura) in media il 6,8% della spesa complessiva per consumi finali (anno 2008). La quota è leggermente diminuita rispetto all’anno precedente, quando l’Italia si collocava al quintultimo posto nell’Ue27.
Anche il quadro della sanità pubblica non è roseo: la spesa sanitaria pubblica italiana è molto inferiore a quella di altri importanti paesi europei come Francia e Germania e la spesa sanitaria delle famiglie rappresenta l’1,9% del Pil nazionale e ammonta a 1.178 euro per famiglia (anno 2008).
Di senso inverso il quadro della sicurezza – dove l’Italia si colloca al di sotto della media UE per quanto attiene agli omicidi – e dell’imprenditorialità – dove quasi 66 imprese ogni mille abitanti rappresentano un valore tra i più elevati d’Europa, a testimonianza soprattutto del prevalere delle imprese di ridotte dimensioni (anno 2008) ed il tasso di è quasi triplo rispetto alla media europea. Per quanto riguarda i consumi pro capite di energia elettrica, l’Italia è uno dei paesi europei con minori fra quelli di più grandi dimensioni.