30/3/2011 00:00:00
Standard & Poor’s ha tagliato il rating su Portogallo e Grecia (‘BB-‘ e ‘BBB’) spiegando che il vertice dei leader europei del 25 marzo ha di fatto aperto strada alla ristrutturazione del debito sovrano come ”una delle possibili precondizioni per ottenere gli aiuti dal fondo Esm”, il fondo permanente European stability mechanism che scatterà; nel 2013. La mossa di S&P non è giunta inaspettata, ma anzi, soprattutto nel caso del Portogallo, suona come la certificazione del tracollo del Paese, travolto anche dalla crisi politica, mentre sono state riviste in peggio le stime sul Pil 2011 con una contrazione dell’1,4% per poi vedere una crescita nel 2012 di appena lo 0,3%. Tanto che S&P vede ”probabile” il ricorso al fondo salva-Stati temporaneo Efsf e poi a quello permanente Esm, ”visto il difficile accesso del Portogallo al mercato dei capitali e le considerevoli necessità; finanziarie”. C’è la sensazione diffusa che a dispetto degli sforzi e dell’arsenale di misure dispiegati da Ue e Bce, la crisi del debito sia tuttora ingovernabile e il contagio inevitabile.