1/6/2011 00:00:00
Presentato a Roma il Rapporto sulle “Economie Territoriali e il Terziario di Mercato 2011“, realizzato dall’ufficio Studi Confcommercio su dati Eurostat e Istat. Il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, ha sottolineato che il nostro Paese “frena perché oggi si ripresenta il tema della scarsa crescita che attanaglia l’Italia da dieci anni”. “Per il futuro – ha osservato Bella – non potremo aspettarci certo tassi di crescita tipo la Francia ma cifre intorno allo 0,1-0,2%”. Secondo Bella sono due i cardini sui quali impostare una cura per ritornare alla crescita: i servizi e il Mezzogiorno. In particolare secondo il direttore dell’Ufficio Studi, “è il turismo il perno sul quale fondare una politica economica di rilancio. Il turismo è fatto di una pluralità di servizi (trasporti, logistica e infrastrutture) e l’intreccio turismo-mezzogiorno può essere una carta da giocare”. “Il Mezzogiorno – ha osservato ancora Bella – ne beneficerebbe molto e ricordiamoci che senza il Mezzogiorno il Paese nel suo insieme non può crescere”. Il problema è che la base di partenza è tutt’altro che incoraggiante: la frattura tra Nord e Sud del Paese è cresciuta molto tra il 2001 e il 2010 tanto che se da oggi il Mezzogiorno cominciasse ipoteticamente a crescere al triplo della velocità del Nord lo raggiungerebbe solo nel 2040. Per quel che riguarda il quadro macroeconomico, Confcommercio ha rivisto al ribasso le stime sui consumi degli italiani per il 2011 e per il 2012. La spesa delle famiglie residenti quest’anno si attesterà a +0,7% dal +0,9% previsto a marzo. In calo anche la previsione per il 2012 con i consumi che cresceranno dell’1,2% rispetto all’1,5 previsto a marzo.
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