24/6/2011 00:00:00
Il Centro studi di Confindustria rivede al ribasso la stima di crescita per il 2011 allo 0,9% (dall’1,1% indicato a dicembre) e dichiara che senza riforme strutturali, nel 2012 il Pil accuserebbe un’ulteriore frenata, portandosi a +0,6% rispetto alla stima normale dell’1,1%. Quindi, accanto alla manovra che oggi è complessivamente valutata in 39 miliardi, servirebbe un intervento di un’ulteriore 1% di Pil, vale a dire un altro giro di vite da 18 miliardi. In termini di unità; di lavoro (Ula) l’assorbimento di unità; di lavoro nello stesso periodo si è ridotto di 1,1 milioni di unità;. E le prospettive del mercato del lavoro non sono buone perché nel 2012 il clup tornerà; a salire (+0,6% quest’anno e +1,2% l’anno prossimo). Il rapporto Confindustria contiene anche una stima dei maggiori oneri derivanti a famiglie e imprese da rincaro del petrolio e rialzo dei tassi: ogni famiglia spenderà; in media 681 euro in più; per l’energia e i nuclei familiari che hanno il mutuo a tassi variabili pagheranno 2,2 miliardi in più; di maggiori oneri passivi.