20/9/2011 00:00:00
Tra il 1970 e il 2010 la quota di consumi assorbita dalle cosiddette spese obbligate (bollette, affitti, servizi bancari e assicurativi, carburanti, eccetera) è quasi raddoppiata, passando dal 23,3% sul totale dei consumi a poco meno del 40%. Nello stesso periodo, la quota di consumi “liberi” delle famiglie – quelli cioè per beni e servizi commercializzabili – si è ridotta passando, nel complesso, dal 76,7% al 61,2% con una forte contrazione per gli alimentari la cui quota si è più che dimezzata (dal 36,1% del 1970 al 15,1% del 2010). E’ quanto emerge da un’analisi effettuata dall’Ufficio Studi Confcommercio su come è cambiata negli ultimi quaranta anni l’incidenza delle spese obbligate sui consumi e sul potere di acquisto delle famiglie. Lo studio è stato presentato nel corso di una conferenza stampa convocata nella sede nazionale della Confederazione.