6/12/2011 00:00:00

Il calo tendenziale (-0,5%) e, soprattutto, quello congiunturale, più; consistente (-0,8%), rilevati a ottobre dall’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC), sono la "spia" di un probabile avvio, nel terzo trimestre, di una fase di ripiegamento dei consumi delle famiglie che potrebbe proseguire anche nella prima parte del 2012. Il peggioramento registrato sul versante della domanda delle famiglie si inserisce in un contesto che vede un progressivo peggioramento degli indicatori congiunturali. Stando alle stime di Confindustria, infatti, è proseguita anche a novembre la contrazione della produzione industriale (-0,1% sul mese precedente) e degli ordini (-0,4% su ottobre), tendenza dovrebbe proseguire anche nella fase finale del 2011 e nei primi mesi del 2012. Elementi di incertezza caratterizzano anche il mercato del lavoro. A fronte della tenuta registrata ad ottobre relativamente agli occupati (che erano scesi a settembre di 96mila unità;) ed al progressivo ridimensionamento, rispetto al 2010, delle ore di CIG autorizzate (per tutte le tipologie), le prime stime indicano un ampliamento del numero di persone in cerca di occupazione con tassi di disoccupazione per la componente giovanile ancora superiori al 29%. La dinamica tendenziale (annua) dell’ICC di ottobre riflette un aumento della domanda relativa ai servizi (+0,8%) ed una diminuzione della spesa per i beni (-1,0%). I dati destagionalizzati e corretti per i valori erratici mostrano ad ottobre una diminuzione dell’ICC dello 0,8%. In particolare, nel mese di ottobre si registra una decisa diminuzione della domanda per i servizi (-1,7%) ed una flessione dello 0,5% per i beni. Tra gli altri prodotti si segnala come dopo il tentativo di recupero registrato nei mesi estivi la domanda per i prodotti alimentari e le bevande si sia instradata nuovamente su di un sentiero di riduzione. Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di dicembre si stima una variazione congiunturale dello 0,2% dell’indice dei prezzi al consumo. Il dato porterebbe ad un ulteriore ridimensionamento del tasso tendenziale, atteso scendere dal 3,3% di novembre al 3,1%.

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