14/12/2011 00:00:00

Secondo il supplemento al bollettino statistico della Banca d’Italia, dalla fine del 2007, quando aveva raggiunto i suoi livelli massimi, alla fine del 2010 la ricchezza netta delle famiglie (attività reali e finanziarie) è diminuita del 3,2 per cento.
La crisi finanziaria morde i bilanci e intacca la ricchezza delle famiglie italiane. L’indicazione emerge dallo studio di Bankitalia sulla ricchezza delle famiglie italiane. Secondo i dati di Via Nazionale, infatti, nel periodo “tra la fine del 2009 e la fine del 2010 la ricchezza netta complessiva a prezzi correnti è rimasta invariata” ma “a prezzi costanti (utilizzando il deflatore dei consumi) si è ridotta nell’ultimo anno dell’1,5%”. Alla fine del 2010, circa la metà della ricchezza delle famiglie era detenuta in abitazioni (circa 4.950 miliardi di euro). Nel confronto internazionale le famiglie italiane mostrano, tuttavia un elevato livello di ricchezza, pari, nel 2009, “a 8,3 volte il reddito disponibile, contro l’8 del Regno Unito, il 7,5 della Francia, il 7 del Giappone, il 5,5 del Canada e il 4,9 degli Stati Uniti)”. Continua a restare basso anche il livello di indebitamento: l’ammontare dei debiti è pari all’82% del reddito disponibile (in Francia e in Germania è di circa il 100%, negli Stati Uniti e in Giappone è del 130%, nel Regno Unito del 170%.

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