30/12/2011 00:00:00
Secondo l’Istat nel 2009 le imprese a controllo estero residenti in Italia erano 14.155, con una occupazione di oltre 1,2 milioni di addetti, un fatturato di 444,5 miliardi di euro e un valore aggiunto di 79,3 miliardi di euro.
Rispetto al 2008 si registra una flessione del numero delle imprese (-1,5%) e degli addetti (-3,5%), nonché una forte riduzione del fatturato (-9,1%), del valore aggiunto (-10,3%) e degli investimenti (-17,2%). Nel complesso del sistema produttivo, la contrazione è più; accentuata per addetti e investimenti, meno rilevante per fatturato e valore aggiunto.
Le multinazionali estere contribuiscono ai principali aggregati economici nazionali dell’industria e dei servizi con il 7% degli addetti, il 16,8% del fatturato, il 12,6% del valore aggiunto e il 24,5% della spesa in ricerca e sviluppo.
Nel 2009, l’apporto delle multinazionali estere agli scambi di merci è pari al 25,2% per le esportazioni e al 42,1% per le importazioni.
Nel 2009 le controllate estere hanno una dimensione media di 86,3 addetti, ampiamente superiore a quella delle imprese a controllo nazionale.
Le imprese a controllo estero presentano, rispetto alle imprese a controllo nazionale, una migliore performance in termini sia di valore aggiunto per addetto sia di redditività;. Se il confronto si limita alle grandi imprese, però, queste differenze si riducono in modo rilevante.
Nel 2009, i settori in cui le affiliate estere industriali contribuiscono in misura maggiore alla formazione del valore aggiunto sono la fabbricazione di prodotti farmaceutici (62,6%) e la fabbricazione di prodotti chimici (44,8%).
L’apporto delle multinazionali estere alle esportazioni è rilevante nella fabbricazione di prodotti farmaceutici (77,8%) e nella fabbricazione di prodotti chimici (45,8%), mentre per le importazioni è importante nella fabbricazione di prodotti farmaceutici (89,3%) e nel commercio (57,9%).
L’incidenza degli scambi intra-gruppo (intra-firm trade) sull’interscambio complessivo di merci delle imprese a controllo estero è pari al 44,7% per le esportazioni e al 53,7% per le importazioni.
Nel 2009, l’Unione Europea è l’area da cui proviene il maggior numero di investitori esteri in termini di imprese (61%), di fatturato (59%) e valore aggiunto (57%).
Gli Stati Uniti sono il paese che detiene il controllo del maggiore numero di imprese e di addetti a controllo estero (2.383 imprese e oltre 277 mila addetti).
Nel 2009, il 40,6% delle grandi e medie imprese industriali e il 32,6% di quelle dei servizi a controllo estero dichiara di beneficiare di trasferimenti di conoscenze scientifiche e tecnologiche dall’estero per il tramite del gruppo di appartenenza.
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