16/1/2012 00:00:00
Dall’esame del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia crescono del 61% le società in situazione di fallimento e del 52% quelle estinte.
La crisi si riflette nelle dichiarazioni fiscali delle società dalle quali risulta un aumento dei contribuenti in perdita. Nell’anno di imposta 2009 (dichiarazioni 2010-2011), le società in rosso erano il 37% contro il 35% dell’anno precedente. La quota di società in utile cala di oltre 2 punti al 57,9%. Il reddito medio dichiarato dalle imprese, pari a 256.980 euro, subisce un decremento del 6,7% rispetto a quello relativo all’anno d’imposta 2008: “Nel 2009 le società di capitali hanno dichiarato un imponibile di 126.482 milioni rispetto ai 137.244 nel 2008. La riduzione di quasi 8 punti percentuali – spiega il ministero – è attribuibile primariamente alla grave crisi economica”. In base alle dichiarazioni Ires e Irap sul 2009 (presentate negli anni 2010 e 2011) – afferma il dipartimento delle finanze del ministero dell’economia – “il 2009 è stato caratterizzato da una profonda crisi economica, che ha determinato una forte riduzione del pil reale (-5,1%)”. E per l’Ires (l’imposta sul reddito delle società) la pesante recessione “può spiegare il forte incremento delle dichiarazioni presentate da società in situazione di fallimento (+61,67%) o estinte (+52,08%)”. In particolare, i redditi dichiarati dai soggetti che applicano gli studi di settore nel 2009 erano pari a 99,3 miliardi di euro, in calo (-8,7%) rispetto al 2008. La diminuzione è “molto forte” per il settore manifatturiero (-37%), ma si registra anche nel commercio e nei servizi (-7%); il settore dei professionisti sembra, invece, subire la crisi in misura più lieve (-1%).