17/1/2012 00:00:00
Nell’ultima parte del 2011 il quadro congiunturale dell’area dell’euro si è indebolito. L’indicatore €-coin, che stima la componente di fondo della variazione trimestrale del PIL dell’area, si colloca da ottobre su valori negativi. Sono state riviste al ribasso anche le prospettive di crescita per il 2012. Beneficiando di un allentamento delle tensioni sui costi degli input, le pressioni inflazionistiche si sono attenuate.
L’Eurosistema ha allentato le condizioni monetarie e fornito sostegno all’attività di prestito all’economia – Il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto in due occasioni i tassi ufficiali, portandoli all’1,0 per cento; ha introdotto nuove importanti misure di sostegno all’attività di prestito delle banche a famiglie e imprese, ostacolata dalle crescenti difficoltà di raccolta e dalla segmentazione dei mercati interbancari. Una prima operazione di rifinanziamento a 36 mesi con piena aggiudicazione degli importi richiesti è stata effettuata il 21dicembre. Dopo l’operazione l’aumento della liquidità presente nel sistema bancario e la riduzione dei timori sulla capacità di raccolta delle banche si sono riflessi in una riduzione dei premi per il rischio implicito nei tassi interbancari e in un miglioramento dei premi sui CDS delle banche.
In Italia l’attività economica ha risentito del quadro interno e internazionale – Nel terzo trimestre del 2011 il PIL dell’Italia è diminuito dello 0,2 per cento sul periodo precedente; La debolezza della domanda interna è confermata dagli indicatori più recenti e dalle opinioni delle imprese. La dinamica del prodotto risente del rialzo dei costi di finanziamento, per l’aggravarsi della crisi del debito sovrano, e del rallentamento del commercio mondiale, che comunque continua a fornire sostegno all’attività economica. In riduzione della domanda interna operano anche le manovre correttive di finanza pubblica, peraltro indispensabili per evitare più gravi conseguenze sull’attività economica e sulla stabilità finanziaria. La competitività delle imprese è lievemente migliorata grazie al deprezzamento dell’euro.
Il recupero dell’occupazione si è arrestato – Il recupero dell’occupazione iniziato nell’ultimo trimestre del 2010 si è arrestato negli ultimi mesi dello scorso anno: in ottobre e in novembre vi sarebbero stati un calo degli occupati e una ripresa del tasso di disoccupazione, che tra i più giovani ha raggiunto il 30,1 per cento. Anche se continua a ridursi il ricorso alla Cassa integrazione, peggiorano le attese delle imprese circa i loro livelli occupazionali.
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