15/2/2012 00:00:00
Secondo le stime preliminari dell’Istat il prodotto interno lordo dell’Italia nel quarto trimestre 2011 è diminuito dello 0,7% sul trimestre precedente e dello 0,5% su base annua. L’Italia è dunque in recessione tecnica (il Pil è in calo per il secondo trimestre consecutivo dopo che nel terzo quarto dell’anno l’Istat aveva registrato un ribasso dello 0,2%). Il ritorno in recessione avviene dopo poco più di due anni: l’ultimo periodo di recessione era terminato dopo il secondo trimestre del 2009. ll ribasso dello 0,5% registrato dal Pil, su base annua, nel quarto trimestre 2011 rappresenta il primo calo tendenziale dal quarto trimestre del 2009. “Quanto registra l’Istat sull’Italia in recessione tecnica – spiega il ministro per le Politiche agricole Mario Catania – è una situazione che già conoscevamo. Siamo al punto più basso della curva ed è un dato che ci aspettavamo. Speriamo però di risalire già nel prossimo trimestre”.
I Pil dell’area euro (Ue-17) e della Ue-27 sono scesi dello 0,3% nel quarto trimestre 2011 rispetto al trimestre precedente: è quanto emerge dalla stima flash pubblicata oggi da Eurostat. Nel terzo trimestre la Ue-17 aveva registrato una crescita dello 0,1% e la Ue-27 dello 0,3%. Rispetto al quarto trimestre 2010, il Pil di Eurolandia è aumentato dello 0,7% e quello della Ue-27 dello 0,9%.
La crescita dell’Italia nel 2011 (+0,4%) ha subìto una netta battuta d’arresto a confronto con quanto totalizzato nel 2010 (+1,4%). La differenza è così pari a un punto percentuale. E’ quanto emerge dalle stime preliminari dell’Istat (dati corretti per effetti di calendario). Ma era andata ancora peggio nel 2009, quando la contrazione registrata fu pari al -5,1%. Le stime del governo avevano previsto per il 2011 una crescita dello 0,6% (dato grezzo). La crescita acquisita per il 2012, quella che si verificherebbe per il puro effetto trascinamento del 2011 se in tutti e quattro i trimestri dell’anno si registrasse crescita zero, è negativa, pari a -0,6%. Il calo congiunturale complessivo registrato dal Pil è la sintesi di dinamiche settoriali del valore aggiunto positive per l’agricoltura, negative per l’industria, sostanzialmente stazionarie per i servizi. I prossimi dati sul prodotto interno loro verranno rilasciati a marzo.
Intanto il debito pubblico italiano a dicembre 2011 è sceso dai 1.904,8 miliardi di novembre e si è attestato a quota 1.897,946 miliardi di euro, mentre è cresciuto di 55 miliardi rispetto alla fine del 2010. L’incremento è del 2,98%. Le entrate tributarie nel 2011 sono aumentate dell’1,6% e si sono attestate a quota 403,110 miliardi di euro. E’ quanto risulta dal Supplemento al Bollettino statistico della Banca d’Italia dedicato alla finanza pubblica.
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