23/2/2012 00:00:00
Secondo le ultime stime della Commissione europea, il prodotto interno lordo dell’Eurozona si ridurrà dello 0,3% nel 2012, mentre l’inflazione rallenterà al 2,1%. A causa anche delle condizioni economiche critiche e “del perdurante basso livello di fiducia” la Commissione europea ha rivisto al ribasso le ultime stime di crescita pubblicate nel novembre 2011. Allora si prevedeva un aumento del Pil dell’Eurozona dello 0,5% nel 2012. In rosso le stime sull’Italia che chiuderà l’anno con una contrazione del prodotto interno lordo dell’1,3%. Peggio faranno solo Grecia (-4,4%) e Portogallo (-3,3%). Nei 27 paesi dell’Unione europea in complesso si registrerà una sostanziale stagnazione nel corso del 2012 con crescita piatta, una stima tagliata di 0,6 punti percentuali. La Commissione europea stima, inoltre, che l’inflazione nell’Eurozona frenerà al 2,1% nel corso del 2012, ma resterà ben più elevata in Italia, al 2,9% come lo scorso anno. Nel 2011 l’inflazione media registrata in Eurolandia è stata del 2,7%. Il rallentamento dell’inflazione è causato “dall’indebolimento dell’attività economica”. Tassi più alti di quelli attesi in Italia si avranno solo in Portogallo (3,3%), Estonia (3,1%) e Finlandia (3%). In Grecia invece l’inflazione calerà di mezzo punto.