13/3/2012 00:00:00

Secondo un’indagine realizzata dal Censis nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia la “scala” dei valori in cui credono gli italiani è la seguente: al primo posto, la famiglia, poi il luogo – l’Italia – dove più si è affinata la qualità della vita e il culto della bellezza, a seguire la fede anche nelle vesti della tradizione religiosa. Gli italiani indicano al 65% il senso della famiglia, al 25% il gusto per la qualità della vita, al 21% la tradizione religiosa e al 20% l’amore per il bello.
Perno della comunità nazionale resta la famiglia, anzi i diversi “format familiari”, come precisa la ricerca del Censis, visto che nel periodo 2000-2010 sono diminuite le coppie coniugate con figli (-739.000), mentre sono aumentate le coppie non sposate con figli (+274.000) e le famiglie con un solo genitore (+345.000). Nel periodo 1998-2009 sono aumentate le unioni libere (+541.000, arrivando in totale a 881.000) che, inclusi i figli, coinvolgono oltre 2,5 milioni di persone. Le famiglie “ricostituite”, formate da partner con un matrimonio alle spalle, sono diventate 1.070.000. Quelle ricostituite coniugate sono aumentate di 252.000 unità, arrivando in totale a 629.000. Più del 90% degli italiani si dichiara soddisfatto delle relazioni familiari. Anche se ci si sposa meno (tra il 2000 e il 2010 i matrimoni sono diminuiti del 23,7%: 67.334 in meno), all’unione matrimoniale è ancora riconosciuto un valore importante: il 76% degli italiani è convinto che sia una regola da rispettare e il 54% ritiene che garantisca maggiore solidità alla coppia.
Il 56% dei cittadini è convinto che l’Italia sia il Paese al mondo dove si vive complessivamente meglio. E anche se in futuro avessero la possibilità di andarsene via dal Paese d’origine, due terzi dei cittadini (66%) non lo farebbero in nessun caso.
Per quanto riguarda la fede, l’82% degli italiani pensa che esista una sfera trascendente o spirituale che va oltre la realtà materiale: il 66% si dichiara credente, cui va aggiunto il 16% di coloro che credono ma si dichiarano non osservanti. Anche se in realtà i due terzi degli italiani di fatto non entrano mai nei luoghi di culto e solo un terzo vi si reca, una o più volte alla settimana, per partecipare alle funzioni religiose.
Calano i consumi: il 57% degli italiani pensa che, al di là di problemi di reddito, nella propria famiglia il desiderio di consumare è meno sentito rispetto a qualche anno fa. Il 51% degli intervistati crede che nella propria famiglia si potrebbe consumare meno tagliando eccessi e sprechi; il 45% pensa che si dovrebbe conservare quello che si ha piuttosto che puntare ad avere di più (29%). Valori considerati necessari per migliorare la convivenza sociale in Italia sono sicuramente moralità e onestà (55,5%), rispetto per gli altri (53,5%) e solidarietà (33,5%).
In merito alla “Legalità”, l’89% dei cittadini vorrebbe misure più severe contro le droghe pesanti, l’87% le ritiene auspicabili per contrastare i fenomeni legati alla guida pericolosa, il 76% nei confronti dell’abuso di alcol, il 74% verso le droghe leggere, il 71,5% nei confronti della prostituzione, il 52% verso i fumatori e un 47% anche per chi mangia cibi ipercalorici che causano l’obesità.

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