15/3/2012 00:00:00

Secondo la BCE il calo dello spread fra la fine di novembre e l’inizio di marzo è stato di 166 punti. Il prezzo da pagare per la correzione dei conti pubblici è stato però un calo della fiducia dei consumatori, che si è gradualmente indebolita per riportarsi su livelli analoghi a quelli osservati durante la recessione del 2008-2009.
La Bce definisce “un passo nella giusta direzione” il “fiscal compact” per rendere più stringenti le regole europee di bilancio. Tuttavia, in prospettiva, serviranno “progressi verso un’autentica fiscal stability union”.
In diversi Paesi, fra cui Italia, Irlanda, Cipro, Francia e Portogallo, gli aumenti dell’Iva applicati o annunciati avranno un impatto nel 2012 e determineranno il protrarsi delle pressioni al rialzo sull’inflazione nel corso dell’anno. La Banca centrale europea prevede un’inflazione nel 2012 sopra il 2%. La Bce ha anche tagliato le sue stime trimestrali sulla crescita dell’area euro. Le nuove stime danno ora fra -0,5% e +0,3% la crescita 2012, che a dicembre stimavano fra -0,4% e +1%. Per il 2013 la crescita prevista, in precedenza fra +0,3 e +2,3%, è ora fra 0% e +2,2%.
 

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