10/4/2012 00:00:00

Secondo il Fondo monetario internazionale le recessioni tendono a essere più severe e prolungate e potrebbero durare almeno 5 anni.
In molte economie a livello globale, le famiglie devono fare sempre di più i conti con il debito accumulato durante la recessione . Nelle economie avanzate, nei cinque anni prima del 2007, il rapporto debito/reddito delle famiglie è cresciuto di una media del 39% al 138%. Secondo l’organizzazione internazionale quando i prezzi delle case sono diminuiti, dando inizio alla crisi finanziaria globale, molte famiglie hanno visto la loro ricchezza ridursi rispetto al proprio debito e, con meno reddito e più disoccupazione, hanno fatto più fatica a soddisfare le rate del mutuo. Il Fmi rileva che prima della fine del 2011 i prezzi delle case sono scesi di circa il 41% in Irlanda, del 29% in Islanda, in Spagna del 23%, come anche negli Stati Uniti, e del 21% in Danimarca.
Le famiglie italiane risultano le quinte al mondo per ricchezza finanziaria, dietro a Stati Uniti, Giappone, Regno Unito e Canada. La ricchezza finanziaria delle famiglie italiane, calcolata su fondi pensioni, titoli di stato e azionari, risulta nel 2010 del 234% del Pil nominale, davanti a Francia, con il 197% del Pil e Australia, con il 190% del Pil. Il Fondo spiega poi che la crisi non riguarda solo i Paesi consumatori. I prezzi delle materie prime, dice l’istituto di washington, sono cresciuti in modo deciso nell’ultimo decennio, con una breve interruzione durante la crisi finanziaria globale: aumenti significativi sono stati registrati soprattutto per quanto riguarda generi alimentari e materiali grezzi, che pure restano al di sotto dei picchi toccati negli anni settanta.

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