10/4/2012 00:00:00
Secondo un’indagine Cerved, dal 2009 ci sono stati 17mila fallimenti al Nord, con l’area Occidentale (Lombardia con Milano, Piemonte e Liguria) in difficoltà, mentre resiste meglio il Nord Est, anche se il Veneto fatica. Un quarto delle chiusure sono di imprese meridionali (8.358, con un ‘boom’ per la Campania nel 2011), il 22% del Centro Italia.
Quasi la metà dei 33mila fallimenti totali (oltre 15mila) ha riguardato imprese che operano nel terziario, il 23% aziende dell’edilizia (7.535), il 21% società manifatturiere (poco meno di 7mila). Ma, confrontando le procedure al numero di imprese operative, è evidente che i crack hanno colpito con maggiore intensità l’industria e le costruzioni (28,5), rispetto ai servizi (16,9) e gli altri settori (9,1). Secondo le rilevazioni Cerved, gruppo specializzato nell’analisi delle imprese e nella valutazione del rischio di credito, nel 2011 il maggior numero di fallimenti in ha riguardato la Lombardia (2.673, +9,8%), ma in Campania la crescita è stata quasi del 30% (esattamente del 29,6%, oltre quota mille) e nel Lazio del 23,4%, a un totale di 1.253 crack aziendali.