18/4/2012 00:00:00
Secondo Confindustria l’aumento della disoccupazione italiana proseguirà perché permarranno le condizioni che l’hanno causata: perdite di posti di lavoro che si coniugano alla maggiore ricerca di impiego per compensare la caduta del reddito reale. Il Centro studi di Confindustria (Csc) parla di un mercato del lavoro italiano in deterioramento, evidenziando che a febbraio la disoccupazione è salita al 9,3% (+0,2 punti su gennaio), il livello più elevato dal marzo 2001. Era all’8,3% ad agosto. Il balzo si spiega con il calo degli occupati (-0,4% in sei mesi), ma soprattutto con l’aumento della forza lavoro (+0,8%): il minor reddito familiare – sottolinea il Centro studi di Confindustria – spinge più persone a cercare un impiego. Le aspettative delle imprese, sia nel manifatturiero sia nei servizi, indicano nei prossimi mesi ulteriori riduzioni di manodopera, a causa della ricaduta nella recessione e delle ristrutturazioni rese ormai obbligate dal perdurare dei bassi livelli di attività. Quanto alla cassa integrazione, le ore autorizzate – evidenzia inoltre il Csc – hanno già iniziato a risalire rapidamente: in febbraio +49,1%, seguito dal +21,6% in marzo, un incremento quasi cinque volte superiore rispetto a quello dovuto ai fattori stagionali. Il totale sfiora i 100 milioni. In forte crescita, rileva infine il Csc, i lavoratori in mobilità: 152 mila a ottobre 2011, +20,9% in due anni.