8/5/2012 00:00:00

Secondo i dati del Cerved nei primi tre mesi dell’anno il numero di imprese costrette a chiudere è aumentato del 4,2% rispetto a un anno fa. I settori più colpiti sono l’edilizia, il terziario, mentre dall’industria giungono dei segni di ripresa.
La crescita dei default non si arresta da 4 anni, a partire dell’aprile 2008. Il gruppo Cerved segnala che dal punto di vista settoriale il primo trimestre del 2012 ha confermato le tendenze del 2011: continua a ritmi intensi l’aumento dei fallimenti nell’edilizia (+8,4% rispetto ai primi tre mesi del 2011) e nel terziario (+4,1%) che risente degli incrementi osservati nella filiera informazione, della comunicazione e dell’intrattenimento, nella logistica-trasporti e tra le società immobiliari.
Pur rimanendo il comparto caratterizzato dalla maggiore diffusione dei fallimenti continuano i segnali che fanno sperare a un’inversione di tendenza nell’industria: le richieste di default sono in calo del 7,2% rispetto al primo trimestre del 2011.
Anche a livello territoriale dei primi tre mesi del 2012 si confermano le dinamiche osservate nel corso degli ultimi periodi: i default continuano a crescere in tutta la penisola ad eccezione del Nord Est, in cui si registra una diminuzione dell’8,8% rispetto allo stesso periodo del 2011 grazie ai forti cali osservati in Veneto (-12,3%) e in Emilia Romagna (-12,2%).
L’aumento dei fallimenti è invece particolarmente intenso nel Centro Italia (+12,7%), fortemente maggiore rispetto alla media nazionale, nel Mezzogiorno e nelle Isole (+6,5%), così come nelle Regioni del Nord Ovest (+4,9%).
Pochi segnali positivi anche dai concordati preventivi, che nel primo trimestre 2012 risultano in aumento del 4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: l’incremento segna un’inversione di tendenza rispetto alle dinamiche positive osservate nel corso del 2011.
 

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