17/5/2012 00:00:00
Secondo il Rapporto Federsicurezza 2012 sulla vigilanza e la sicurezza privata in Italia il fatturato totale annuo del settore è pari a circa 2 miliardi e 700 milioni di euro, fermo sui valori degli ultimi anni. In leggero aumento il numero degli Istituti di Vigilanza (966), con una crescita al Centro (+ 14,4%) che in un quadriennio ha più che compensato il calo nel Nord (-4,5%) e nel Sud (-1,1%), mentre è in diminuzione il numero complessivo delle guardie giurate (oggi sono poco più di 44mila unità). I bilanci sono in rosso per un’impresa su tre, mentre solo per il 44% delle aziende gli utili superano i 50mila euro. In leggera crescita (+ 8%) le imprese di più piccole dimensioni (fino a 16 dipendenti), mentre calano di poco le pmi (- 4%) ed emerge il ricorso ad una forte esposizione finanziaria (quasi il 50% delle risorse utilizzate per finanziare l’attività d’impresa fanno leva sull’indebitamento). I costi del personale assorbono in media quasi il 70% del costo totale della produzione e del fatturato prodotto, mentre l’Italia è ultima in Europa nel rapporto tra guardie private e popolazione (1 addetto ogni 1.378 abitanti rispetto ad una media europea di 1 guardia ogni 472 abitanti). Federsicurezza in collaborazione con Format Research ha realizzato uno studio sul DM 269/10 che ha introdotto nuovi requisiti per gli istituti di vigilanza e i servizi di sicurezza. Dall’indagine emerge che solo il 53,6% delle imprese del settore afferma di essere a conoscenza del provvedimento, mentre appena il 22,4% delle imprese ritiene, di fatto, di conoscerne realmente i contenuti. Il 30% circa delle imprese si è rivolto a professionisti, società di consulenza e associazioni di categoria per avere delucidazioni e soltanto il 33,8% delle imprese ha già effettuato o dichiara che effettuerà gli adempimenti nei tempi previsti dal decreto.