31/5/2012 00:00:00
Secondo il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, l’aumento della pressione fiscale ha raggiunto livelli ormai incompatibili con una crescita sostenuta; per questo occorre ampliare il recupero dell’evasione fiscale e tagliare con equità la spesa. Occorre trovare, oltre a più ampi recuperi di evasione, tagli di spesa che compensino il necessario ridimensionamento del peso fiscale. Il governatore ritiene che se accuratamente identificati e ispirati a criteri di equità, infatti, i tagli non comprometteranno la crescita; potranno concorrere a stimolarla se saranno volti a rimuovere inefficienze dell’azione pubblica, semplificare i processi decisionali, contenere gli oneri amministrativi. Dall’inizio della crisi, osserva il Governatore, le banche italiane hanno compiuto notevoli progressi sulla strada del rafforzamento patrimoniale; hanno fatto ricorso al mercato in circostanze difficili. In questi anni, riconosce Visco, la stabilità delle banche italiane è stata assicurata da un insieme di fattori: una bassa esposizione ai prodotti della finanza strutturata; regole e controlli di vigilanza volti a evitare l’assunzione di rischi eccessivi; una leva finanziaria contenuta nel confronto con altre banche europee; un peso elevato di strumenti di capitale effettivamente in grado di assorbire le perdite. Il sistema creditizio, ricorda sta però subendo i contraccolpi di due forti recessioni in tre anni, delle tensioni sul debito sovrano. In questo quadro, per rafforzare il patrimonio è necessario accrescere l’autofinanziamento. Secondo Visco l’attuale livello del costo del lavoro è difficilmente compatibile con le prospettive di crescita del sistema bancario italiano, anche le remunerazioni degli amministratori e dell’alta dirigenza devono essere indirizzate all’obiettivo del contenimento dei costi. Parlano dei nuovi parametri imposti da Basilea 3, il Governatore evidenzia che livelli di capitale più elevati rafforzano la stabilità delle banche, la loro capacità di erogare credito anche in condizioni difficili. La coerenza tra dotazione patrimoniale e rischiosità dell’attivo si conferma un cardine dell’impianto regolamentare. La banca d’Italia, ricorda ancora Visco, è attenta all’esigenza di assicurare correttezza sostanziale ai rapporti tra le banche e i clienti. A tal fine, “ha rafforzato la cooperazione con le altre autorità di settore; assicura l’intensa operatività dell’Arbitro bancario finanziario; ha affinato la sorveglianza sugli intermediari.