8/6/2012 00:00:00
Secondo il report di Euler Hermes (gruppo Allianz) le insolvenze che erano calate nel corso del 2011, sono destinate a crescere, in particolare nell’Europa mediterranea. In controtendenza soltanto gli Stati Uniti.
Lo studio di Euler Hermes rivela come dopo il calo del 2011 (-4 per cento) il numero di insolvenze aziendali sia destinato ad aumentare nel corso di quest’anno (fino al 3%). Questo in tutto il mondo, con l’eccezione della macro-area nord americana, dove continuerà la tendenza al miglioramento. Al contrario, sarà l’Eurozona – e in particolare i paesi del mediterraneo – a registrare il maggior incremento di bancarotte e di società costrette a portare i libri in tribunale.
Del resto, i dati di fine 2011 hanno confermato la diminuzione delle insolvenze aziendali in tutto il mondo durata 2 anni. A conferma che la coda della crisi ha messo in ginocchio le aziende che fino ad ora avevano resistito, ma non erano riuscite a rinnovarsi. Lo studio è poi la conferma di quanto sta accadendo nelle varie macro-aree. Il rialzo previsto per il 2012 riflette, invece, la situazione “molto preoccupante” nell’Eurozona. A livello regionale, poi, le differenze sono importanti: nel 2011 le insolvenze diminuiscono in tutto il mondo, tranne in Europa e in particolare nei paesi del sud Europa.
Per il 2012, nell’Eurozona, la previsione è che l’indice di insolvenze aziendale aumenti del 7% in media, con l’Italia a +17%, la Spagna a +20%, Grecia e Portogallo a +25%. Farà meglio il nord Europa (+4%), dove la Germania spicca per essere l’unico paese che rimane con un trend negativo di crescita (-2%).