12/6/2012 00:00:00
La disoccupazione nell’area Ocse resta stabile e, peggio, aumenta in Italia dove ad aprile è arrivata al 10,2% contro il 10,1% di marzo. Il dato delle economie sviluppate riunite all’interno dell’Organizzazione parigina rimane invariato al 7,9% come a marzo, ma è ancora 2,3 punti percentuali sopra il livello di quattro anni fa, prima dello scoppio della crisi. Come emerge dalle statistiche diffuse dall’Ocse che riunisce i 34 paesi più industrializzati, le differenze sono molto ampie all’interno dell’area.
L’Eurozona segna una disoccupazione stabile rispetto a marzo all’11%, 3,7 punti in più rispetto al minimo del 7,3% segnato nel marzo 2008. Ma continua a preoccupare l’Italia il cui trend si è ormai allineato a quello di Spagna, Portogallo e Irlanda i tre Paesi, insieme alla Grecia, dove l’Unione europea è già intervenuta con aiuti finanziari. La disoccupazione in Italia fa quindi segnare un incremento dal 10,1% al 10,2% lo stesso registrato dal Portogallo (disoccupazione al 15,2%, +0,1 punti) e appena meno di quello in Spagna dove si registra il picco Ocse dei disoccupati (24,3%, +0,2) e Irlanda (14,2%, +0,2), non sono disponibili, invece, i dati della Grecia. Il tasso minimo è in Corea del Sud (3,4%, invariato), lieve incremento anche negli Stati Uniti dove il passaggio dall’8,1% di marzo all’8,2% di aprile interrompe la discesa iniziata nell’agosto 2011. La disoccupazione giovanile (15-24 anni) dell’area è pari al 16,1%, invariata rispetto a marzo, ma è quasi 10 punti in più rispetto a quella degli adulti (oltre 25 anni). In aprile nell’area Ocse c’erano 47,3 milioni di senza lavoro, 14,6 milioni in più rispetto all’aprile 2008. I giovani disoccupati sono 12 milioni.