12/7/2012 00:00:00
Secondo i dati OCSE, che classificano giovane la popolazione fra i 15 e i 24 anni, in Italia meno di 1 giovane su 5 (18,8%) è occupato, contro una percentuale quasi doppia della media europea, mentre le donne con un lavoro sono pari al 47% a fronte di una media Ue del 58%. Il dato sui giovani nel nostro paese rappresenta un ulteriore calo rispetto al quarto trimestre 2011 quando era pari al 19,5%. Nei paesi Ocse i giovani occupati sono il 39,1%. Gli occupati nei paesi Ocse sono rimasti stabili a 528 milioni nel primo trimestre 2012 rispetto alla fine del 2011 ma dall’inizio della crisi finanziaria (2008), mancano all’appello 2 milioni di lavoratori. E’ quanto afferma l’organizzazione con sede a Parigi secondo cui il tasso degli occupati è pari al 64,9%.
In particolare l’Ocse nota come dal 2008 la crisi del mercato del lavoro abbia colpito più fortemente i lavoratori uomini (-2,7%) il cui tasso di impiego resta comunque più alto di quello femminile e i giovani (-3,7%). Per questi un vero e proprio tracollo si è avuto in Irlanda e Spagna (-15%) ma anche in Portogallo Islanda e Danimarca (-10%).
L’organizzazione nota infatti grandi disparità fra i vari paesi. Dal 2008, di pari passo con l’andamento dell’economia, il calo degli occupati è stato più pesante in Grecia, Irlanda, Spagna, area euro e Stati Uniti mentre è salito in Germania, Turchia e Cile. Al primo trimestre del 2012 così le persone occupate erano in totale 528 milioni di cui 295 uomini e 234 donne su una popolazione in età attiva (dai 15 ai 64 anni di 815 milioni). I disoccupati erano 47 milioni e le persone né occupate né disoccupate (come gli studenti) sono pari a 241 milioni.