4/9/2012 00:00:00
Secondo i dati Cerved nel secondo trimestre dell’anno in Italia sono state aperte circa 3.300 procedure fallimentari, il 3,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2011. Nell’intero semestre pesano soprattutto i fallimenti delle costruzioni (+4,8%) mentre continua la discesa delle procedure nell’industria, in calo dell’8,6%.
Il trend dei fallimenti del primo semestre si differenzia molto a livello territoriale: se nel Nord Ovest (+5,5%) e nel Centro (+7,1%) i default continuano a crescere, nel Nord Est e nel Sud diminuiscono, rispettivamente del 9,8% e dell’1,7%.
Sull’aumento del fenomeno nel Nord Ovest – l’area tra l’altro con la maggiore diffusione con 13,8 fallimenti su 10mila imprese operative – pesa particolarmente il dato della Lombardia, che accusa un aumento del 6,2%. Il dato del Nord Est invece, che torna ai livelli di due anni fa, beneficia soprattutto dei miglioramenti registrati in Veneto (-13,2%) e in Emilia Romagna (-10,2%).
L’incremento dei default è stato accompagnato da una nuova “fiammata” dei concordati preventivi, la procedura con cui l’imprenditore può tentare di trovare un’intesa con i suoi creditori per evitare il fallimento e superare il momento di crisi. Di fatto, nella prima metà dell’anno le domande di concordato sono tornate a crescere a ritmi preoccupanti: tra marzo e giugno si contano 312 concordati, +17% rispetto al secondo trimestre 2011, che portano così a 575 il totale delle procedure aperte nei primi sei mesi dell’anno, contro le 518 dell’anno scorso (+11,6%).