11/9/2012 00:00:00
In agosto l’Indice Prometeia dei prezzi delle commodity industriali ha evidenziato un rialzo dell’1%, sostenuto dai rincari delle materie prime del comparto chimico (+4%) e di quello alimentare (+3%). In lieve flessione, al contrario, i costi di approvvigionamento del comparto moda (-1%) e della filiera legno e carta (-1%), mentre sono risultati stabili i prezzi dei principali input della meccanica. Le quotazioni del Brent hanno evidenziato un nuovo forte rialzo (+10.5%), arrivando a un livello medio mensile di 114 Us$/b. Dopo la recente fase di svalutazione, l’euro è tornato ad apprezzarsi rispetto al dollaro, guadagnando l’1% circa a una quota media di 1.24 Us$.
Stabili in agosto i costi di approvvigionamento delle imprese meccaniche. Al significativo rincaro delle materie plastiche (+9%) si è infatti contrapposta la flessione delle quotazioni degli acciai piani (-1.1%) e di diversi metalli non ferrosi, in particolar modo del rame (-1.7%) e dell’alluminio (-2.4%).
L’impennata dei costi di approvvigionamento delle imprese chimiche e derivate (+4%) riflette l’ondata di rincari che nel mese di agosto ha colpito trasversalmente tutti i principali feedstock: particolarmente significativi gli aumenti rilevati sui mercati degli organici di base (+16.6%) e della Virgin Nafta (+12.4%).
L’interruzione del trend ribassista dell’indice del comparto moda registrata in luglio si è rivelata solo temporanea e in agosto i costi per le materie prime del settore sono tornati a scendere (-1%). Tuttavia, tale calo è per lo più attribuibile alla frenata dei prezzi delle fibre sintetiche (-7.3%), mentre le quotazioni di cotone e lana hanno evidenziato un’inversione di tendenza, aumentando rispettivamente del 3.5% e dell’1.3%. In leggera crescita rispetto a luglio anche i prezzi delle pelli grezze (+1.7%).
In agosto le imprese della filiera legno e carta hanno visto ridursi dell’1% i costi per le principali commodity. La discesa dei prezzi della cellulosa è risultata particolarmente significativa (-6.5%), ma ribassi, anche se meno intensi, si sono osservati anche sui mercati del legname tropicale (-1% circa). Sostanzialmente stabili, invece, le quotazioni del legname di conifere.
L’incremento del 3% dell’indice del comparto alimentare è attribuibile in modo esclusivo alle forti tensioni sul mercato del grano (+5.1% rispetto a luglio). Sul fronte dei coloniali si è invece osservato un raffreddamento dei prezzi di caffè (-9%) e zucchero (-10.4%) dopo i forti incrementi di luglio, mentre è andata intensificandosi la fase rialzista per le quotazioni del cacao (+7.8%). Favorevole alle imprese la dinamica dei costi per i principali input destinati al packaging.