26/9/2012 00:00:00

La crisi del debito sovrano ha avuto un effetto diretto sulla stretta al credito e sull’aumento dei costi di finanziamento. Uno studio di Banca d’Italia lo ha ora misurato soprattutto come effetto diretto sui tassi conseguente all’aumento dello spread tra i titoli di stato italiani e tedeschi. Secondo un gruppo di economisti di via Nazionale, ogni 100 punti base di aumento dello spread si sono tradotti, con un ritardo di un trimestre, in un rincaro di 50 punti base sui tassi alle imprese e in 30 punti sui mutui casa alle famiglie. La turbolenza legata alla crisi del debito sovrano dalla metà del 2010 ha accentuato la trasmissione dell’aumento dello spread ai tassi bancari, altro effetto dall’aumento dello spread è stato, come noto, l’aumento del costo della raccolta all’ingrosso delle banche ma anche di alcuni strumenti al dettaglio come le obbligazioni bancarie. Gli economisti di Bankitalia hanno anche misurato cosa sarebbe successo senza la fiammata dello spread Btp/bund di fine 2011 quando arrivò a toccare i 550 punti. I tassi sarebbero stati più bassi di almeno 170 punti per i prestiti alle imprese e di 130 punti base per i mutui alle famiglie.

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