26/9/2012 00:00:00
Secondo l’ufficio studi della Confcommercio negli ultimi quattro anni il reddito disponibile, ovvero quello che una famiglia può spendere in un anno, si è ridotto, in media di 5.000 euro. Il calo dei consumi quest’anno è del 3% sull’anno precedente, il peggiore da quando c’è la Repubblica, la serie storica torna al 1946. Dall’inizio della crisi il 2008, il taglio è del 6,5% che significa rinunciare, probabilmente, a spese importanti, dalla casa agli studi, ma soprattutto, incidendo nella vita quotidiana. Più di metà di quei 5 mila euro, infatti, viene da un taglio sui consumi: cibo, trasporti, divertimenti, elettrodomestici. La Confcommercio calcola che ogni famiglia abbia ridotto i propri consumi mensili di 230 euro: possiamo chiamarla la bolletta salata della crisi. Siamo tornati indietro di quindici anni, al livello di consumi del 1997. Sono tanti gli indicatori che ci riportano a quel periodo. Le case comprate nel 2011 sono state poco più di mezzo milione, come nel 1998. Anche i chilometri che, in media, abbiamo percorso in auto, nel 2011, sono uguali a quelli del 1984: poco meno di 8 mila. Nel 2012 saranno immatricolate in Italia 1.420.000 vetture, esattamente un milione in meno di dieci anni fa. Per arrivare ad un numero altrettanto basso di auto nuove sulle strade, bisogna tornare ad un’Italia dimenticata, quella del secondo choc petrolifero, della benzina alle stelle e dell’inflazione al galoppo: era il 1979.