3/10/2012 00:00:00

Secondo i più recenti dati Ocse nella classifica dei 34 Paesi membri l’italiano lavora tantissime ore: 1.774 in un anno, in media Ocse (1.775), ben 200 ore sopra la media dell’Eurozona (1.573) e addirittura 363 aggiuntive rispetto ad un tedesco. Con ritmi analoghi all’operoso giapponese (1.728). Eppure la sua produttività, che l’organizzazione parigina calcola come Pil per ora lavorata, stenta. Nel 2011 erano 45,6 dollari contro quasi il doppio della prima della classe, la Norvegia (81,5), che però totalizza il 20% di ore in meno, al livello della Germania. Se le ore lavorate sono così elevate in Italia, lo dobbiamo anche al contributo degli autonomi, il 22% del totale dei lavoratori, che certo dedicano alla professione più tempo dei dipendenti. Percentuale altissima e piuttosto rara in Europa (14% in media), dove siamo superati solo dalla Grecia (30%). Ore lavorate e produttività, a quanto pare, non si muovono nella stessa direzione: aumentare le prime non sempre spinge la seconda.

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