15/11/2012 00:00:00

Secondo l’Istat nel 2009 la distribuzione dei redditi lordi individuali mostra che il 53,7% dei redditi si concentra tra i 10.001 e i 30.000 euro annui, il 26,9% è al di sotto dei 10.000 euro mentre il 2,1% supera i 70.000 euro annui.
L’incidenza delle imposte dirette sul reddito individuale lordo (al netto dei contributi sociali) è pari al 19% a livello nazionale, con significative differenze per fonte e per classe di reddito. Il carico fiscale raggiunge il 20,5% del reddito da lavoro dipendente, il 19,6% del reddito autonomo, se si include l’Irap, e il 16,5% del reddito da pensione.
Il cuneo fiscale e contributivo, ossia la somma dell’imposta personale sul reddito da lavoro dipendente, dei contributi sociali del lavoratore e dei contributi posti a carico del datore di lavoro, è pari, in media, al 46,1% del costo del lavoro. Il cuneo delle lavoratrici risulta inferiore di due punti percentuali rispetto a quello dei lavoratori.
A fronte di un valore medio del costo del lavoro di 30.692 euro annui, solo il 54% resta a disposizione del lavoratore dipendente sotto forma di retribuzione netta.
Il prelievo fiscale e contributivo sui redditi da lavoro autonomo è al 34,1%, se si include l’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), e si attesta al 31,3% al netto di questa componente.
Considerando il carico tributario delle famiglie, le famiglie con minori usufruiscono di un più favorevole trattamento fiscale, grazie alle detrazioni previste per familiari a carico. Il vantaggio fiscale rimane inalterato anche quando cresce il numero di percettori in famiglia.
Le persone sole di età inferiore a 64 anni sono la tipologia familiare su cui grava il maggiore peso fiscale. La loro aliquota media è pari al 21,3%, rispetto al 18,9% delle famiglie nel complesso.
Sulle famiglie del Mezzogiorno grava un minore peso dell’imposizione diretta, pari in media al 16,7%, contro il 19,2% delle famiglie del Nord-est, il 19,3% del Centro e il 20,2% del Nord-ovest. Il minore carico fiscale delle famiglie del Mezzogiorno è da attribuire al minor reddito disponibile e al più elevato numero di familiari a carico.
A causa del più basso reddito, le famiglie con un solo percettore usufruiscono di una aliquota media fiscale inferiore di un punto percentuale (18%) rispetto alle famiglie con due o più percettori (19,2%).
Le famiglie con un solo percettore, con fonte prevalente da lavoro autonomo, mostrano un’aliquota media fiscale (8,4%) comparativamente più alta nella prima fascia di reddito (0-15.000 euro) rispetto alle restanti famiglie monopercettori. Il maggiore aggravio è da attribuire al diverso regime fiscale a cui sono sottoposti i lavoratori autonomi.
 

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Carico fiscale e contributivo – Anno 2009 – testo integrale.pdf

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