6/12/2012 00:00:00
Secondo Rete Imprese Italia non è soltanto l’enorme pressione fiscale a schiacciare le aziende, c’è anche l’oppressione burocratica che grava quotidianamente sull’imprenditore. La pressione fiscale sui profitti delle imprese italiane supera il 68%. Un peso insopportabile al quale si sommano i costi dell’oppressione burocratica degli adempimenti tributari in continuo cambiamento a causa dei rapidi mutamenti della legislazione fiscale. Siamo al paradosso: crescono le tasse mentre calano gli indicatori economici del nostro sistema produttivo. Rete Imprese Italia ha quindi denunciato la complessità e l’instabilità del nostro sistema fiscale, ricordando che dall’inizio della legislatura ad agosto 2012 sono stati effettuati 400 interventi normativi in materia tributaria: troppe norme, sempre diverse, che impongono obblighi sempre nuovi disorientano gli imprenditori e condizionano pesantemente la competitività del nostro sistema produttivo. Basti dire che ammontano a 2,8 miliardi gli oneri amministrativi a carico delle imprese derivanti soltanto da alcuni dei tanti adempimenti tributari. Rete Imprese Italia ha poi sollecitato maggiore stabilità e certezza della legislazione fiscale e il riordino e la semplificazione delle norme e degli adempimenti tributari. A questo proposito, i rappresentanti delle piccole e medie imprese considerano decisiva la razionalizzazione e l’integrazione nell’utilizzo delle diverse banche dati a disposizione del fisco. A proposito del nuovo redditometro, Rete Imprese Italia chiede che sia garantita ai contribuenti la massima trasparenza nelle logiche che sottendono il nuovo redditometro e la possibilità di fornire in contraddittorio la più ampia prova contraria.