13/12/2012 00:00:00
Secondo il bollettino mensile della Bce la ripresa dell’Eurozona è sempre più lontana e sempre più difficile. La Banca centrale europea si aspetta un ulteriore indebolimento dell’attività nell’ultimo trimestre dell’anno dopo il terzo trimestre che ha confermato la recessione nell’Eurozona. Per il 2013 prevede una attività debole, con rischi al ribasso e una ripresa graduale nel corso dell’anno. A gravare sull’economia saranno, in particolare, gli aggiustamenti di bilancio necessari nei settori finanziario e non finanziario, nonché la persistente incertezza. Per la Bce, inoltre, la dinamica del Pil si tradurrà nel prolungarsi delle difficoltà di accesso al credito per aziende e famiglie. A complicare la situazione sono le condizioni del mercato del lavoro nell’Eurozona ulteriormente peggiorate negli ultimi trimestri e le previsioni suggeriscono nel breve termine un ulteriore incremento della disoccupazione” arrivata a ottobre all’11,7%. La Bce, tuttavia, sottolinea l’attenuarsi delle tensioni sul fronte del debito pubblico dei paesi europeo. Fra la fine di agosto e il 5 dicembre i tassi d’interesse sul debito greco sono scesi di oltre 800 punti base, con pronunciate riduzioni anche per Portogallo, Irlanda nonché Italia e Spagna (rispettivamente 141 e 148 punti base in meno per queste ultime). Nel dettaglio, gli economisti della Banca centrale europea hanno abbassato le loro stime sulla crescita dell’area euro per il 2012 (fra -0,6% e -0,4%) e 2013 (fra -0,9% e +0,3%), formulando una previsione di crescita fra 0,2 e 2,2% per l’anno successivo. Lo conferma il bollettino mensile della Bce dopo l’annuncio della scorsa settimana. Le stime di tre mesi fa indicavano un Pil fra -0,6% e -0,2% per il 2012 e fra -0,4% e 1,4% per il 2013. Più moderate anche le previsioni d’inflazione, ora attesa al 2,5% medio per il 2012, fra l’1,1% e il 2,1% per il 2013 e fra lo 0,6% e il 2,2% l’anno successivo.