14/1/2013 00:00:00

Secondo il Crif, l’Istituto specializzato nello sviluppo e nella gestione di sistemi di informazioni creditizie, il 2012 è stato l’anno nero per la domanda di credito delle famiglie. La richiesta di mutui è scesa del 42% rispetto al 2011, mentre quella di prestiti è calata del 4%. Facendo riferimento al 2008, quindi prima che la congiuntura economica negativa si consolidasse, emerge una diminuzione complessiva del 18%. Rispetto al 2010 e al 2009 la richiesta di mutui è invece diminuita del 53%, mentre nel confronto con il 2008 la variazione è pari a -49%. A guardare i dati relativi ai singoli mesi, però, forse si accende una piccola speranza. Dicembre si è infatti chiuso con un calo del 27% per le richieste di mutui, confermando il trend di rallentamento degli ultimi tre mesi: dopo il -43% di settembre si è infatti registrato -40% in ottobre e -32% in novembre.
Nel breve periodo – spiega lo studio – lo sviluppo del credito alle famiglie è fortemente condizionato dall’evoluzione macroeconomica che determina i comportamenti sia dell’offerta sia della domanda. In particolare, la dinamica del mercato del credito segue l’andamento del ciclo economico, soprattutto in Italia, dove il ricorso alle banche da parte delle famiglie è tradizionalmente prudente. Del resto, prosegue l’analisi, la dinamica registrata nel corso dell’intero 2012 conferma una sostanziale debolezza derivante dalla fragilità dei bilanci familiari, condizionati dalla crescita del tasso di inflazione, da livelli di disoccupazione in preoccupante aumento e dalla perdurante incertezza sulle prospettive di ripresa dell’economia che hanno determinato scelte di ricorso al credito molto caute, sia per quanto riguarda i mutui sia per i prestiti. Per quanto riguarda la domanda di mutui, spiega l’indagine, essa riflette anche l’andamento pesantemente negativo delle compravendite di immobili residenziali che nel corso dell’anno appena concluso si sono di fatto riposizionate su volumi nemmeno lontanamente paragonabili a quelli registrati negli anni di picco, tra il 2004 e il 2008. Le richieste di prestiti, invece, scontano la contrazione dei consumi di beni durevoli di importo più rilevante – come auto, moto, arredamenti, elettrodomestici – tipicamente sostenuti dall’accensione di un finanziamento.
 

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