15/2/2013 00:00:00
Secondo il rapporto della Fiaip (Federazione agenti immobiliari) nel 2012 il mercato italiano delle case ha segnato una contrazione dei prezzi degli immobili residenziali e commerciali e un crollo del volume delle compravendite. I prezzi hanno segnato un calo dell’11,98% per le abitazioni, mentre il numero delle compravendite è diminuito del 17,22% sul 2011. Nei 5 anni della crisi (ovvero dal 2008 a oggi), per le sole abitazione i prezzi, secondo i dati Fiaip, sono diminuiti del 20-25 per cento, mentre le compravendite hanno subito una contrazione nell’ordine del 40 per cento. In netto calo anche i prezzi per le locazioni ad uso abitazione (-5,6%) e delle locazioni commerciali (-12,5% rispetto al 2011). Fiaip prevede una lenta ripresa nel secondo semestre 2013, ipotizzabile “solo se vi sarà stabilità politica ed economica nei prossimi mesi”. Il mercato di tipo non residenziale ha registrato invece una diminuzione dei prezzi del 14,89% per i negozi, del 15,27% per gli uffici e del 15,04% per i capannoni, con una diminuzione percentuale relativa al numero di compravendite, che varia dal 20,36% per i capannoni, al 22,88% per i negozi, fino a circa il 21,93% per immobili ad uso ufficio. I dati rilevati per il 2012 indicano, inoltre, una percentuale uguale al 2011 per il tempo medio di vendita per immobili ad uso abitativo dai 6 ai 9 mesi. Diminuisce rispetto al 2011 il periodo intercorso tra l’incarico e la vendita di 1-3 mesi (7%), 3-6 mesi (20%) e 6-9 mesi (33%). Aumenta considerevolmente il periodo oltre 9 mesi (39%). Solo l’1% dei contratti viene concluso entro 1 mese. Il 43% delle compravendite avviene con il ricorso al sistema creditizio, ma con una leggera riduzione di richieste ed erogazioni rispetto al 2011. Dal report Fiaip si evidenzia una forte diminuzione generale dei prezzi per le abitazioni in tutte le città, fatta eccezione per Taranto (-2%). La palma d’oro per la diminuzione dei prezzi degli immobili residenziali va a Perugia con la punta massima rilevata nella capoluogo umbro del -17,13%. I restanti cali spaziano tra il -5,75% di Avellino ed il -14,36% di Palermo, passando tra -8% di Firenze, il -8,43% di Venezia, il -12% di Genova, il -12,83% di Udine, il -13% di Napoli, il -13,74 di Bologna, il -13,75% Torino per concludere con il -14,23% di Milano e il -15% di Roma.