25/2/2013 00:00:00
Secondo le ultime stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio per il 2013 Pil e consumi, seppure in misura più contenuta rispetto all’anno appena terminato, avranno il segno meno, rispettivamente -0,8% e -1%. Vale la pena ricordare il calo, particolarmente pesante, della domanda interna nel 2012 (-4%) che ha implicato, a sua volta, una flessione altrettanto consistente delle importazioni (-8,0%). Le preferenze dei consumatori dovrebbero essere orientate a privilegiare quei consumi che permettono una migliore fruizione del tempo libero, sia in termini di gestione che di aumento della disponibilità, legati anche all’ICT domestico. Saranno fortemente penalizzati, invece, gli acquisti di beni e servizi legati alla mobilità ai viaggi e alle vacanze, segmenti per i quali le famiglie hanno mostrato nel 2012 una decisa tendenza al ridimensionamento facendo emergere segnali di elevata criticità anche sul versante produttivo. Nel 2013 non emergeranno segnali di discontinuità nei trend di allocazione della spesa.
Le dieci voci di consumo che cresceranno di più sono le seguenti:
Elettrodomestici bruni e IT; Altri articoli ricreativi; Telefoni ed equipaggiamento telefonico; Piccoli elettrodomestici; Servizi postali; Vegetali incluse le patate; Generi alimentari non altrove classificati; Frutta; Altri durevoli per ricreazione; Oli e grassi. Le dieci voci di consumo che cresceranno di meno sono le seguenti: Servizi alberghieri e alloggiativi; Spese di esercizio dei mezzi di trasporto; Fitti effettivi; Manutenzione e riparazione abitazione; Effetti personali; Altri servizi; Tabacco; Vacanze tutto compreso; Carburanti; Acquisto mezzi di trasporto.