28/2/2013 00:00:00
Secondo il Centro Studi di Confindustria a febbraio c’è stato un calo della produzione industriale dello 0,2% rispetto a gennaio, quando si era rilevata una variazione positiva – anche se minima, dello 0,1% – rispetto al dicembre 2012. A febbraio la variazione annua è stata negativa del 6,8% rispetto allo scorso anno. L’indagine degli analisti precisa che la distanza dal picco di attività pre-crisi (aprile 2008) si attesta a -25,1%. La produzione, calcolata al netto del diverso numero di giornate lavorative, è diminuita in febbraio del 3,3% rispetto a febbraio 2012, contro il -4,1% di gennaio.
Anche gli ordini in volume, prosegue la nota del Csc, sono giudicati in calo: in febbraio -0,2% su gennaio (-2,1% su febbraio 2012) mentre a gennaio erano diminuiti dello 0,3% su dicembre (+0,2% su gennaio 2012). La variazione congiunturale acquisita per il primo trimestre 2013 è di -0,2%. Con questi ultimi dati, il calo di attività si protrae ininterrottamente dal terzo trimestre del 2011. In base agli indicatori qualitativi Istat, conclude la nota, per il manifatturiero, si delinea una sostanziale debolezza dell’attività anche nei prossimi mesi, specie per effetto di un ulteriore calo atteso della domanda interna. D’altra parte proprio il leader degli industriali, Giorgio Squinzi, in un colloquio con Repubblica pubblicato stamane ha lanciato il grido d’allarme degli imprenditori, a maggior ragione vista l’incertezza politica: i prossimi sei mesi saranno orribili, i peggiori degli ultimi cinquant’anni. Toccheremo il punto più acuto della crisi poi comincerà la risalita, ha detto. Dall’Istituto di Statistica, intanto, sono stati certificati i dati sul fatturato del settore dei servizi, che nel 2012 ha perso il 5,6% rispetto all’anno precedente. In particolare, le variazioni medie annue sono pari a -7,5% per il commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli e commercio all’ingrosso, a -3,6% per i servizi di informazione e comunicazione, a -2,2% per i servizi di alloggio e di ristorazione e a -0,8% per i servizi di trasporto e magazzinaggio. Per l’Istat, infine, la retribuzione lorda per dipendente e il costo del lavoro nelle grandi imprese aumentano, nel 2012 rispetto all’anno precedente, rispettivamente dell’1,2% e dell’1,1%. La crescita dei salari è stata dunque meno della metà dell’inflazione, che nella media del 2012 si è attestata al 3%.