11/3/2013 00:00:00
Il Cnel, organo di rilievo costituzionale, al quale partecipano rappresentanti di associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e del terzo settore, e l’Istat, dove operano esperti della misurazione dei fenomeni economici e sociali, hanno unito le proprie forze per giungere alla definizione di un insieme condiviso di indicatori utili a definire lo stato e il progresso del nostro Paese. Per questo è stato costituito un comitato insieme all’associazionismo femminile, ecologista, dei consumatori e all’associazionismo in senso lato. L’obiettivo è stato quello di misurare il “Benessere Equo e Sostenibile” (Bes) analizzando livelli, tendenze temporali e distribuzioni delle diverse componenti del Bes, così da identificare punti di forza e di debolezza, differenze di genere, nonché particolari squilibri territoriali o gruppi sociali avvantaggiati/svantaggiati, anche in una prospettiva intergenerazionale (sostenibilità;). Al comitato si è affiancata una commissione scientifica. Con il perdurare della crisi – si legge nel Rapporto – nel 2011 la situazione si è deteriorata, lo conferma l’impennata degli indicatori di deprivazione materiale; la grave deprivazione aumenta di 4,2 punti percentuali, passando dal 6,9% all’11,1%», accompagnata da un aumento della disuguaglianza del reddito (il rapporto tra il reddito posseduto dal 20% più; ricco della popolazione e il 20% più; povero dal 5,2 sale al 5,6). In generale, il tasso di occupazione e quello di mancata partecipazione al lavoro, già; tra i più; critici dell’Unione europea a 27, sono ulteriormente peggiorati negli ultimi anni a causa della crisi economica.
I giovani, in particolare, rappresentano una fascia di popolazione particolarmente debole di fronte al deterioramento della popolazione. Quasi 1 su 4 tra i 15-29enni non studia e non e l’8% di questi è comunque già; laureato. D’altronde, il ritardo rispetto alla media europea e il fortissimo divario territoriale si riscontrano in tutti gli indicatori che rispecchiano istruzione, formazione continua e livelli di competenze e inoltre, è in netta diminuzione la partecipazione culturale delle persone; dopo un periodo di stagnazione, nel 2012 l’indicatore presenta un decremento molto marcato, passando al 32,8% dal 37,1% del 2011. Per quanto riguarda l’ambiente, giungono segnali contraddittori. Da una parte «il dissesto idrogeologico rappresenta ancora un grave rischio naturale distribuito su tutto il territorio nazionale, e sono stati definiti 57 siti di interesse nazionale da bonificare, per un totale di 545 mila ettari, ossia l’1,8% del territorio nazionale», dall’altra «aumentano i consumi di energia da fonti rinnovabili, dal 15,5% del 2004 al 23,8% del 2011, un livello superiore alla media Ue27 (19,9%). Soprattutto, inoltre, risulta in diminuzione il consumo di risorse materiali interne.
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Rapporto indice BES 2013.pdf