26/3/2013 00:00:00
Nel rapporto della Commissione europea sull’occupazione nel 2012 l’Italia risulta il Paese dove lo stress finanziario ha avuto le conseguenze maggiori: “Lo stress economico ha avuto ripercussioni in Bulgaria, Cipro, Irlanda, Portogallo, Grecia, Spagna e soprattutto Italia, dove è salita al 15% la popolazione in difficoltà economica”. Secondo le annotazioni della Commissione europea, a preoccupare è anche la dinamica della produttività (sulla quale si è recentemente soffermato anche il presidente della Bce, Mario Draghi): “In seguito a crescita debole o negativa, cala la produttività in Ue e l’Italia ha fatto registrare di gran lunga il suo calo più accentuato: -2,8% nell’ultimo trimestre 2012, dopo il calo ancora più forte del 3% del precedente trimestre”. Nel rapporto trimestrale sull’occupazione redatto dalla Commissione Ue si legge che l’Italia è il Paese, tra quelli più grandi d’Europa, dove la disoccupazione nell’ultimo trimestre 2012 ha subito l’accelerazione più marcata rispetto al trimestre precedente (+0,5%), seguono Polonia (+0,3%), Spagna (+0,1%) e Francia (+0.1%). Complessivamente, la disoccupazione nell’Unione Europea a 27 è aumentata ulteriormente nel mese di gennaio, arrivando a quota 26,2 milioni di persone (19 milioni nell’area euro), pari al 10,8% della popolazione economicamente attiva (11,9% nella zona euro). Il divario tra il tasso di disoccupazione tra il Sud e il Nord della zona euro ha raggiunto i 10 punti percentuali nel 2012. Nell’Ue il Prodotto interno lordo si è ridotto dello 0,5% nel quarto trimestre del 2012, la più grande contrazione dall’inizio del 2009. L’occupazione complessiva è diminuita dello 0,4% nel 2012.