2/4/2013 00:00:00
Secondo Prometeia la performance deludente sperimentata dalle compagnie minerarie negli ultimi trimestri è l’aspetto più evidente, e reclamizzato, del cambiamento in atto nel mercato mondiale delle commodity industriali. Anche i produttori che operano in settori concentrati, come quello dei minerali di ferro, si sono trovati a gestire una situazione difficile dal lato dei margini.
Le difficoltà attuali hanno radici lontane. A fronte di uno scenario Ocse ancora privo di spunti espansivi per quanto riguarda la domanda di materie prime industriali, l’esaurimento degli effetti del maxi piano di stimolo infrastrutturale in Cina ha messo in luce le prime crepe di un sistema che, in termini di investimenti in capacita produttiva, si è spinto troppo avanti.
Il caso del rame e emblematico della sovraccapacità che sta iniziando a condizionare i mercati. In questo contesto gli spazi rialzisti per le quotazioni sono limitati, e confinati, al netto di elementi straordinari, ad eventuali tensioni dal lato dei costi di produzione.
Non è possibile escludere che, nel lungo termine, la situazione possa nuovamente capovolgersi. Il calo della remuneratività degli investimenti potrebbe portare ad una serie di disinvestimenti in questo settore, e cogliere (nuovamente) impreparata l’industria mineraria globale.