25/5/2013 00:00:00
L’indagine Fipe-Confcommercio presentata a Tuttofood rileva che la crisi svuota sempre più il carrello della spesa, ma agli italiani piace sempre andare a cena e a pranzo al ristorante. Dal 2007 al 2012, cioè nel periodo caratterizzato dall’avanzata della crisi economica, i tagli delle famiglie italiane sull’acquisto di alimentari e bevande sono stati del 9,6%, per un valore di 12,4 miliardi di euro. Nello stesso periodo, però, i cittadini sembrano aver cercato di preservare i consumi fuori casa, con un sorprendente 0,6% a favore dei ristoranti. Si segnalano in particolare importanti tagli registrati da latte, formaggi e uova (-10,3%), pesce (-10,4%) e carne (-8,4%). La crisi – sottolinea Fipe – ha ridisegnato la composizione del paniere familiare, con l’aumento del peso di pane e cereali, prodotti dolciari e bevande. Anche nel 2013 – stima Fipe – la spesa alimentare continuerà il trend in discesa con la previsione di un calo dell’1,6%. Se l’Italia segna uno dei cali maggiori nei consumi domestici tra i principali Paesi europei, è però l’unico, assieme alla Germania (+3,2%) che nell’arco 2007-2011 mantiene il trend positivo nel mangiare fuori casa, nel nome di quella convivialità – sottolinea Fipe – tipica del nostro costume. Con la tendenza però per chi lavora di puntare sempre più a mangiare qualcosa portato da casa. Dal 2007 al 2012 è salita infatti del 16,3% la percentuale di chi mangia sul posto di lavoro la sua “colazione al sacco”.