27/5/2013 00:00:00

L’analisi semestrale dell’Ocse ha ridotto le previsioni per il Pil italiano a -1,8% nel 2013 dal -1% nel rapporto di novembre.
Per il 2014 la stima è ora di una crescita dello 0,4% contro lo 0,6% anticipato sei mesi fa e il +0,5% di inizio maggio. “Tuttavia un po’ di sollievo dovrebbe giungere dal saldo dei debiti arretrati della pubblica amministrazione”, aggiunge l’organizzazione di Parigi secondo cui l’impatto sul Pil non sarà superiore allo 0,5% nel 2013 e nel 2014.
Numeri che fanno dell’Italia il paese con il peggior pronostico del Pil per l’anno dell’intera area Ocse, dopo la Grecia (-4,8%), il Portogallo (-2,7%) e la Slovenia (-2,3%). Anche la Spagna fa meglio del Belpaese (-1,7%). L’Italia, però, rispetterà i parametri del Patto di Stabilità Ue sia quest’anno che nel 2014: “Il deficit dovrebbe restare al 3% del Pil nel 2013 e intorno al 2,25% del Pil nel 2014”, grazie anche “ai più bassi tassi di interesse sul debito e a un maggior ricorso all’emissione di titoli a breve scadenza”. Il debito pubblico, invece, salirà fino al 134% del Pil.
L’Ocse prevede una crescita complessiva dei 34 paesi membri dell’1,2% nel 2013, un pò più lenta rispetto al pronostico di sei mesi fa (+1,4%), ma conferma la stime di +2,3% per il 2014.
Gli Stati Uniti crescono più rapidamente degli altri, il Giappone segna un’accelerazione grazie al nuovo corso di politica economica, mentre l’area euro nel suo insieme resta “molto debole”.
 

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