4/6/2013 00:00:00
L’Italia, secondo il presidente di Confindustria, deve «capitalizzare l’enorme patrimonio di cui siamo dotati» conquistando spazi in un mercato che non conosce crisi e che a fine 2012 ha registrato lo storico risultato di un miliardo di turisti nel mondo. Le parole del numero uno degli industriali arrivano praticamente alla fine della giornata dedicata alla «rinascita competitiva» del settore, organizzata a Roma da Federturismo per celebrare il suo ventesimo anniversario. L’Italia è il quinto Paese più visitato nel mondo con 47,4 milioni di turisti stranieri (98 milioni se si aggiungono anche gli italiani), mentre il primato assoluto – che era nostro fino agli anni ottanta – è della Francia con 70 milioni di stranieri. Ora, però, con la frenata degli arrivi degli ultimi anni, il nostro Paese rischia di retrocedere addirittura dietro Inghilterra e Germania, che certo non possono contare sulla ricchezza del nostro patrimonio culturale. Il presidente di Confindustria è convinto che il turismo sia «una materia prima straordinaria da utilizzare per dare un contributo forte alla crescita del Paese» e che si possa «raddoppiare» il contributo che il turismo dà al Pil (5,4% in via diretta e fino al 10% se si considera l’indotto): «Non è un sogno impossibile – assicura alla platea Squinzi -, ma un obiettivo raggiungibile». Per il presidente degli industriali serve quindi un «progetto industriale» che includa interventi su diverse aree: «Infrastrutture, trasporti, burocrazia, degrado del territorio, beni culturali» perché la svolta può esserci solo se si passa a «politiche industriali e non solo promozionali».