16/5/2016 00:00:00

La fragile ripresa di quest’ultimo periodo, come abbiamo visto nelle settimane precedenti, deve molto al settore auto, al made in Italy e all’export, ma l’andamento generale dell’Italia non sembra trovare nei dati un riscontro netto infatti l’insieme degli indicatori mostra una situazione altalenante.

Nel primo trimestre del 2016, secondo l’Istat, il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,0% nei confronti del primo trimestre del 2015.
Nel mese di aprile 2016, dati Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% su base mensile e registra una diminuzione su base annua pari a -0,5% (la stima preliminare era -0,4%), più ampia di tre decimi di punto percentuale rispetto a quella registrata a marzo (-0,2%).
Questi due importati dati dell’Istituto di Statistica mostrano un’economia che, per il Pil sembra risalire con una certa vivacità ma il dato sull’andamento dei prezzi dice che siamo in deflazione e questo nonostante la cura Draghi che pare quindi non ver avuto un effetto sufficiente nel nostro Paese. Inoltre, come sottolinea Confcommercio, se il dato del Pil conferma la ripresa in atto che, per quanto contenuta, questo è inferiore di quasi il 4% rispetto al 2011 e di quasi sette punti nei confronti del 2008. “Ancora non si vede all’orizzonte, quell’accelerazione necessaria a trasformare la ripresa statistica in crescita vera e propria. Anche a causa dell’eccesso di pressione fiscale, in assoluto e nel confronto dei paesi più dinamici, che è uno dei fattori frenanti per la nostra economia”.

Sale anche il Pil Europeo, +0,5, lo certifica l’Eurostat nella sua Stima Flasch.

La crisi ha prodotto conseguenze senza precedenti sul sistema delle PMI: tra il 2007 e il 2013, il loro numero si è ridotto nel Centro-Nord di quasi 8 mila unità, sia per il saldo negativo tra entrate e uscite, sia per la trasformazione di molte di esse in microimprese. L’emorragia si è arrestata nel 2014, con una inversione di tendenza visibile soprattutto nel Nord-Ovest. Sono dati del rapporto Confindustria Cerved “PMI Centro-Nord 2016”.

Secondo le stime ABI nel 2015 è in positivo il mercato delle abitazioni (+6,5%): migliora la capacità delle famiglie di accedere all’acquisto dell’abitazione.

In Eurozona il reddito disponibile reale pro capite nel quarto trimestre 2015 ha segnato un aumento dell’1,3% rispetto all’anno prima dopo il +1,4% del terzo trimestre 2015. E’ quanto emerge da un rapporto della Bce in cui si evidenzia che i livelli attuali sono inferiori del 2,4% rispetto al picco del 2008. Per l’Italia il tasso di crescita risulta pari all’1%, inferiore alla media Ue.

La corruzione è una piaga per l’economia mondiale e la società: ha dei costi elevati. Solo le tangenti pagate ogni anno ammontano a 1.500-2.000 miliardi di dollari, il 2% del Pil globale. Sono questioni affrontate nell’importante studio del Fondo Monetario Internazionale sui costi della corruzione.

Anche questa settimana Eventi e Convegni, per rimanere informati su gli appuntamenti più interessanti delle prossime settimane.
 

 

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