23/5/2016 00:00:00

Questa settimana è stato pubblicato il Rapporto Annuale sul Paese e viene così scattata un’immagine dell’Italia che “sta finalmente uscendo da una recessione lunga e profonda, senza termine di paragone nella storia di cui l’Istat è stato testimone in questi 90 anni”, come ha detto il presidente dell’Istituto di Statistica Alleva in audizione alla Camera dei deputati. Una “crescita persistente, anche se a bassa intensità”. Ma dal rapporto si ricavano anche dati non confortanti: oltre il 46% dei ragazzi figli di immigrati e il 42% dei loro coetanei italiani vorrebbe andar via dall’Italia; aumentano le disuguaglianze, con il futuro determinato dalla posizione dei genitori; l’aumento dell’occupazione si limita agli ultracinquantenni, per i trentenni il lavoro è sempre più precario e spesso di livello inferiore al loro titolo di studio e quando manca il lavoro la ripresa è su una strada in salita.

In Italia abbiamo il record di “scoraggiati”: tra i Paesi europei la più vasta forza lavoro potenziale si trova in Italia: secondo Eurostat si tratta di oltre 3,5 milioni di persone, pari al 14% della forza lavoro. Nella Ue sono 11 milioni in tutto. Il dato italiano è molto avanti rispetto ad altri elevati come Croazia (9,2%), Lussemburgo (7,8%), Finlandia (7,7%) e Bulgaria (7,1%). In base alla definizione di Eurostat, sono persone in grado di lavorare ma che non cercano un impiego. Nella maggior parte dei Paesi sono le donne ad essere in questa condizione: il 57% nella media Ue, il 60% in Italia.

Eurozona e Ue a 28 sono di nuovo in deflazione nel mese di aprile: -0,2% su base annuale, secondo i dati pubblicati da Eurostat. Tredici i paesi della Ue con tasso negativo, i più forti in Romania (-2,6%), Bulgaria (-2,5%) e Cipro (-2,1%), con l’Italia a -0,4% (dato leggermente migliore della stima Istat di -0,5% visto la settimana scorsa).

È una battuta d’arresto per l’edilizia italiana quella registrata nel mese di marzo, dopo il tentativo di recupero messo a segno nel mese precedente. Secondo quanto rilevato dall’ISTAT, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni registra un decremento dello 0,7% rispetto al mese precedente

E non va bene neanche il commercio estero: calano a marzo, secondo l’Istat esportazioni ed importazioni. Secondo i dati Istat, a marzo, sia le esportazioni (-1,5%) sia le importazioni (-2,4%) sono in diminuzione congiunturale. Il surplus commerciale è di 5,4 miliardi (+3,8 miliardi a marzo 2015). A marzo la flessione tendenziale dell’export è stata dell’1,1% mentre la diminuzione tendenziale dell’import è stata del 5,9%.

Buone notizie invece dal sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia Aprile 2016 di Banca d’Italia con Tecnoborsa: nel primo trimestre del 2016 è proseguito il miglioramento del mercato immobiliare. La percentuale di operatori che hanno venduto almeno un’abitazione è cresciuta, in connessione con le più favorevoli condizioni della domanda

Interessante indagine Confcommecio FVG – Format Research sul terziario dalla quale risulta che nei prime tre mesi del 2015 aumenta la fiducia delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi del Friuli Venezia Giulia con riferimento sia alla situazione economica generale del Paese sia all’andamento della propria attività economica.

Anche questa settimana Eventi e Convegni, per rimanere informati su gli appuntamenti più interessanti delle prossime settimane.
 

 

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