25/11/2017 00:00:00
Dopo alcuni anni di difficoltà, cresce il clima di fiducia delle imprese culturali e creative di Roma: migliorano sia l’andamento economico (per il 13,2% nel 2016-17 e per il 31% nel 2018-19) che i ricavi (per il 12,7% nel 2016-17 e per il 17,6% nel 2018-19); tiene l’occupazione anche per il prossimo biennio (per l’87,1%) e in ripresa la capacità di fare fronte al fabbisogno finanziario (per il 13,0% nel 2016-17), in previsione rispetto alla media nazionale (13,4%) solo l’8,3% delle imprese romane affermano che nel 2018-2019 migliorerà il fabbisogno finanziario; per oltre tre imprese su dieci il costo della burocrazia e le politiche pubbliche inadeguate sono i principali fattori di ostacolo alla crescita del settore; l’84,1% delle imprese romane è d’accordo sulla coesistenza tra l’offerta culturale pubblica e privata, in percentuale maggiore rispetto al nazionale dove ad esser d’accordo è l’81,3% delle imprese. Quasi il 95% è d’accordo sull’idea di un palinsesto di eventi condiviso; per l’81,4% delle imprese è importante che ci sia una maggiore interconnessione tra promozione turistica e attività culturali. Positivo il trend dei consumi culturali a Roma; per oltre l’89% dei consumatori romani una migliore accessibilità, una migliore comunicazione e formule di pagamento più efficienti renderebbero più fruibile l’offerta culturale sia pubblica che privata; apprezzata soprattutto la varietà di spettacoli (per l’81,6%), il numero e la qualità delle attività culturali e commerciali connesse a cinema e teatri (79,2%), numero e qualità dell’offerta dal vivo (69,6%); per quasi 7 romani su dieci le strutture culturali pubbliche e private dovrebbero essere sostenute allo stesso modo dallo Stato.