Filiere corte, circular economy e big data: lo sport system di montagna resiste meglio alla crisi e scommette su innovazione e sostenibilità
• Presentato a Cortina 2021, alla tavola rotonda “Sport, Banche e Imprese. Insieme per vincere”, il Market Watch di Banca Ifis sulla filiera dello sport system di montagna
• Ecosostenibilità, tecnologie 4.0 e digitale le leve strategiche per battere la crisi
• Il 41% delle imprese prevede un incremento del fatturato nel biennio 2021-2022
• L’80% investirà in formazione e il 18% è pronto ad assumere per acquisire nuove competenze
16 febbraio 2021 – Il Market Watch PMI fotografa un settore di eccellenza che ha saputo resistere alla crisi meglio di altri, mostrandosi più resiliente anche grazie a una maggiore specializzazione. Un settore composto da 550 imprese attive nei comparti della calzatura, dell’abbigliamento e delle attrezzature sportive, di cui 200 estremamente specializzate, concentrate nell’Italia centro-settentrionale, e in particolare nel Distretto di Asolo e Montebelluna, che generano un fatturato annuo di oltre 6 miliardi di euro e impiegano circa 30 mila addetti, e si contraddistinguono per il forte impegno nella sostenibilità e nell’innovazione.
Oltre il 91% delle aziende censite all’interno della filiera dichiara, infatti, di adottare misure per la riduzione dell’impatto ambientale e oltre sei imprese su dieci hanno riprogettato i processi produttivi in base ai principi della circular economy con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale attraverso la re-immissione delle risorse nei cicli produttivi. All’interno di questo sottoinsieme il 46% degli intervistati punta allo “zero waste” e il 6% adotta i principi del “circular design” nella progettazione dei nuovi prodotti. Le aziende dello sport system di montagna utilizzano, inoltre, catene di fornitura corte che coinvolgono nell’88% dei casi aziende nazionali, di cui il 37% addirittura dello stesso territorio, riducendo così la logistica e abbattendo le emissioni in atmosfera.
Per i produttori della filiera risulta centrale il ruolo della ricerca e sviluppo: nel 2020 il 66% delle imprese ha mantenuto invariata o incrementato la quota destinata agli investimenti in ricerca e sviluppo e il 45% delle aziende ha adottato un modello di innovazione aperto e collaborativo, puntando principalmente sulla cocreazione (49%) e sulle partnership con altre imprese della filiera (30%).
Le aziende della filiera puntano su personalizzazione di prodotto (64%), adozione di modelli di servitization (56%) e adozione di tecnologie 4.0 che serviranno soprattutto a migliorare l’esperienza dei clienti. Tra le principali aree in cui verranno introdotte queste nuove tecnologie vi sono, infatti, l’e-commerce (61%), i nuovi prodotti o servizi (58%) e il dialogo con i clienti (56%). Gli investimenti tecnologici sono stati indirizzati al momento perlopiù verso sistemi di cybersecurity, big data & analytics, sistemi cloud e simulation.
Tra le eccellenze fotografate dallo studio, emerge il Distretto dello sport system di Asolo e Montebelluna che si contraddistingue per la sua vocazione internazionale (a livello mondiale, realizza il 25% dei pattini in linea, il 50% delle scarpe da montagna tecniche, il 65% dei doposcì e il 75% degli scarponi da sci) e per la sostenibilità. Le imprese del Distretto, infatti, investono più della media della filiera in progetti di sostenibilità ambientale, soprattutto nel riutilizzo dei materiali da riciclo, nel risparmio energetico e accorciando geograficamente la catena di fornitura.