6 Giugno 2021
Dopo la pandemia: nuovo ruolo per lo Stato?
Con la pandemia serve un sistema meglio organizzato
Con la pandemia serve un sistema meglio organizzato per guidare e gestire la complicata transizione economica, ecologica, sociale, digitale. Ecco perché è indispensabile uno “Stato responsabile” per il governatore Visco. Che ha anche invocato lungimiranza e flessibilità. Ma gli Stati, purtroppo, spesso hanno la visuale limitata dalla visione parziale dei governi. Il cambiamento, fortissimo oggi, insomma, va guidato. Le imprese italiane, per Visco, sono ancora troppo piccole e hanno investito poco in innovazione. Hanno mirato soprattutto a contenere e ridurre il costo del lavoro. I giovani si sono scoraggiati e non si sono formati adeguatamente. Il dato di 3 milioni di giovani italiani tra i 15 e i 34 anni, Neet, ovvero non impegnati nello studio, nella formazione o nel lavoro, sono un dato preoccupante, che ci pone molto indietro in Europa.
Lo Stato deve essere presente
Qui lo Stato deve essere presente, non con sussidi di lungo periodo, ma dando sostegno temporaneo e formazione. La cassa integrazione straordinaria è un elemento importante da affiancare al Pnrr, ma associato a una ristrutturazione produttiva e a un’adeguata formazione, concentrata sulle competenze dei giovani che servono davvero.
Visco ha anche annunciato che la Banca d’Italia si doterà di una Carta di Sostenibilità per spiegare i propri investimenti nel settore green. La Banca d’Italia sta già acquistando titoli green, in modo da essere parte del processo di riduzione delle emissioni di Co2. Ma i titoli che rispondono a criteri di sostenibilità ambientale hanno ancora rating bassi e per l’istituto guidato da Visco questi titoli non superano il 7%. Visco ha anche ricordato l’impegno a vigilare tanto sul rischio inflazione (“chi ha la mia età lo conosce bene”, danneggia i più deboli) quanto sul rischio deflattivo. E ha escluso un ritorno dello Stato nelle banche centrali nazionali. L’indipendenza serve e evitare l’inflazione. Se le imposte non sono sufficienti (politica fiscale), lo Stato emette titoli facendo crescere il debito. “Il problema – ha concluso il governatore – è che in Italia abbiamo aumentato il debito ma non il prodotto interno lordo. Ci è mancata la capacità di crescita”. Oggi, infine, con il Pnrr, c’è la possibilità, spiegando bene gli interventi. di far riconquistare fiducia nello Stato, a lungo termine. Quella a breve termine dipende dal successo della campagna vaccinale, ma a livello globale.