INTERVISTA A CHRISTINE LAGARDE
Qual è stato il ruolo della Banca centrale europea nella crisi sanitaria?
Ricordiamo la situazione prevalente all’inizio di marzo 2020 quando tutti gli attori politici ed economici del settore pubblico e privato si sono improvvisamente resi conto che la crisi sanitaria avrebbe avuto anche gravi conseguenze economiche. I mercati finanziari sono stati quindi attanagliati da una forte incertezza. Come le altre principali banche centrali del mondo con cui ero in contatto in quel momento, la Banca centrale europea (BCE) aveva un duplice ruolo. Il primo ruolo è stato quello di stabilizzare i mercati. Abbiamo lanciato il nostro programma di acquisti di emergenza pandemica, con una dotazione aumentata nel tempo a 1.850 miliardi di euro, per calmare i mercati e aiutare a stabilizzare i prezzi in linea con il nostro obiettivo primario. Il secondo ruolo era garantire che le banche disponessero di fondi sufficienti per finanziare l’economia. In tali momenti c’è il rischio di una stretta creditizia, che le imprese non abbiano più accesso alla liquidità e che l’attività economica si congeli completamente.
La stabilizzazione ha comportato l’acquisto di debito societario e sovrano?
La stabilizzazione ha comportato l’acquisto di diverse categorie di attività, obbligazioni societarie e debito pubblico (sul mercato secondario in quest’ultimo caso, mai direttamente dai governi) per rassicurare ed evitare il rischio di frammentazione del mercato. La politica monetaria dovrebbe infatti applicarsi a tutta l’area dell’euro.